Scuola libera parentale S.Agostino
Una scuola media unica diversa
L’impostazione educativa
Parentale
Cristiana
Ecumenica
Comprensiva
Iscrizioni sempre aperte, contattaci per maggiori informazioni
L’impostazione metodologica e didattica
Si va a scuola per imparare.
Si può imparare come scimmie o come pappagalli, ripetendo nozioni senza ritenere nulla. Si può imparare come robot, meccanicamente.
Oppure, si può imparare come uomini.
Cosa significa “come uomini”? Facciamoci suggerire da Sant’Agostino.
“Ci hai fatti per Te, o Dio, e il nostro cuore è inquieto finché non abita in Te”.
Essere uomini significa educare il “cuore” come Dio l’ha fatto, a Sua immagine e somiglianza.
Dio ha fatto il cuore di ogni uomo “inquieto” perché desidera la felicità, attraverso il vero, il bello, il buono, il giusto. Tutta l’azione educativa è favorire nell’uomo questa immagine e somiglianza di Dio.
Sant’Agostino indica poi la prima condizione per conoscere: “Non si impara nulla se non attraverso una amicizia”.
Significa che è “un villaggio che educa”, è una comunità che mette insieme i genitori e gli insegnanti gli studenti, con diversi ruoli, dentro una comune amicizia cristiana.
Ma come nasce una amicizia cristiana?
Sempre Sant’Agostino ci ricorda che “Uno solo è il nostro Maestro”.
Si può imparare mettendosi tutti insieme alla presenza dell’unico Maestro e questo genera una amicizia tra tutti quelli che lo seguono.
La didattica
A scuola tradizionalmente ci sono le “materie” di studio.
Che cosa sono queste materie o discipline scolastiche?
Non sono un insieme di nozioni su un certo ramo del sapere da imparare meccanicamente.
Sono invece “punti di vista” su un aspetto della stessa realtà. Per esempio, quando succede un fatto di cronaca e bisogna ricostruirlo, si usano tante “materie”: la cronologia degli eventi (la storia), il luogo (la geografia), la descrizione dei reperti (la biologia, la fisica), la narrazione dei testimoni (la lingua), eccetera.
Il fatto è lo stesso, ma – secondo la “domanda” che viene posta – cambia il metodo di ricerca.
Così è per la materia: la cosa più importante è la “domanda”.
La cosa più importante per un ragazzo non è imparare una “risposta”, ma essere educato alla domanda, a chiedersi: “Quale domanda devo porre alla realtà per capire le risposte che gli uomini nel tempo hanno dato?”
Ogni uomo, ogni ragazzo, ha queste domande: “Perché? Come scoprire quello che di vero, giusto, bello, buono è presente in tutta la realtà?”
Le competenze
Da molti anni nella scuola del sistema statale non ci sono più, per legge, i “programmi”: sono stati sostituiti da percorsi che sviluppano delle “competenze”. E le competenze non sono altro che la capacità di mettersi in rapporto con le cose, con le conoscenze che man mano si acquisiscono. Anche lo sviluppo delle competenze dipende dalla capacità di porre delle domande.
Anche la nostra scuola sarà per competenze.
Tali competenze devono esser proposte da chi conosce i percorsi e indica i passi per conoscerli.
La valutazione
Sappiamo che i ragazzi e i genitori tengono molto al giudizio degli insegnanti, il cui ultimo termine è il voto.
A volte diventa un incubo!
C’è una valutazione che promuove e, come dice la parola, cerca il valore nella persona del ragazzo, tende a svilupparlo, a evidenziare le tappe di crescita.
E c’è una valutazione che si limita a sottolineare gli errori, che pone obiettivi che non tengono conto dell’intera esperienza umana del ragazzo.
Noi vogliamo una valutazione che aiuta a sviluppare le competenze, che non punisce né mortifica, ma incoraggia e dà nuovi e realistici obiettivi di apprendimento.
Gli insegnanti
I nostri insegnanti hanno una caratteristica chiara: condividono fino in fondo la visione cristiana della vita, come ricerca personale, come cammino di amicizia cristiana comune.
Questo è essenziale per porre correttamente le “domande” alla realtà insegnata: attraverso tutte le materie e tutta la realtà, il cuore dell’uomo cerca ultimamente Dio.
In secondo luogo abbiamo con noi professionisti della disciplina che insegnano, capaci di esemplificarla attraverso il proprio percorso professionale.
Chi scrittore insegna a scrivere, chi è autore di testi teatrali insegna teatro. Chi è magistrato insegna educazione civica. Chi è tecnico insegna tecnologia. Allo stesso modo gli altri insegnamenti tendono a proporre percorsi di verifica delle domande da sollecitare nei ragazzi.